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ABOLIRE LA GUERRA e SUA MADRE, LA RELIGIONE del DIO-MERCATO

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Nel contesto del pensiero unico che considera lo scopo della vita l’arricchimento, la produzione ed il consumo senza limiti, la guerra (anche nucleare) è l’ovvia conseguenza.
L’orologio dell’Apocalisse 2018 degli scienziati del ‘Bulletin of atomic scientists’ spostano in avanti le lancette; Mancano solo 2 minuti alla fine!

Sopratutto sulla base dello stato delle relazioni internazionali, delle armi nucleari, del riscaldamento globale, dei rischi nelle ricerche biologiche e nell’uso dell’energia nucleare, il virtuale orologio creato nel 1947 quest’anno mostra un ulteriore grave rischio per la Civiltà Umana; Non ci si riferisce genericamente all’umanità ma a noi, ai nostri figli e nipoti !!!

Questa situazione delle testate nucleari si è realizzata malgrado l’accorato appello del 1955 dei più grandi scienziati mondiali coordinati da Albert Einstein e Beltrand Russel che, come membri della razza umana, imploravano il blocco della follia nucleare che porta alla morte universale ed ammonivano che …
“vi sarebbe una morte universale, immediata solo per una minoranza ma per la maggioranza una lenta tortura di malattie e disgregazione”

“Metteremo fine al genere umano o l’umanità saprà rinunciare alla guerra?”

L’anno scorso, sotto la spinta dell’organizzazione non governativa ICAN, che gestisce la campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari (a cui aderiscono gruppi e associazioni di tutto il mondo, tra cui in ITALIA  Rete Italiana per il Disarmo e  Senzatomica), all’ ONU si è pervenuti a luglio 2017 ad un trattato condiviso (122 paesi) che doveva essere sottoscritto dai vari paesi a partire da settembre 2017.
L’italia contraria, presumibilmente perchè nel nostro territorio sono presenti numerosi ordigni nucleari nel contesto USA-NATO.
Attualmente  Rete Italiana per il DisarmoSenzatomica sono impegnate nella campagna “ITALIA RIPENSACI”

La presenza di testate nucleari nel nostro territorio implica il rischio di attacchi di rappresaglia nucleare da parte di avversari e questo non è certo nel nostro interesse.

La base aeronautica italiana di Ghedi (Bs): missile a testata nucleare B-61, installabile sul Tornado

La contrarietà al citato trattato ONU da parte del governo italiano (angelino ministro degli esteri) e la presenza delle testate nucleari nel nostro territorio dimostrano che noi cittadini non contiamo nulla e che viviamo in una falsa democrazia.
Bisognerà puntare ad una democrazia diretta ed intanto pretendere l’ultima parola nelle questioni vitali (la politica estera lo è) per noi e i nostri figli.
Tra l’altro, le forsennate scelte di politica estera effettuate, comprese le costosissime missioni all’estero, sono palesemente anticostituzionali dato che “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” e perlopiù motivate da servilismo verso gli USA.

Una storia emblematica; Un uomo ci ha salvato dall’Apocalisse Nucleare nel 1983.
Stanislav Petrov, tenente colonnello dell’esercito sovietico, morto l’anno scorso a 78 anni, era stato emarginato perchè non aveva seguito la procedura prevista (che avrebbe distrutto il mondo).
La storia, come nel caso del sommergibile nucleare sovietico K19, è venuta alla luce dopo la caduta del muro di berlino.
Ci è andata bene ma è irresponsabile tollerare che pochi uomini influenti stanno operando per aumentare e potenziare gli arsenali nucleari e si lasciano andare a deliri d’onnipotenza.
Non si può contare su altri casuali eroi come Petrov;
L’Italia, intanto farebbe bene a liberarsi delle pericolose testate nucleari USA presenti nel nostro territorio.

 

guerra di petrolio in Siria camuffata da guerra contro la dittatura

Le guerre attuali nel mondo coinvolgono 67 stati e 782 formazioni militari (aggiornati al 7 aprile 2018)
Quasi tutte sono legate a problematiche di egemonia o direttamente alla predazione delle risorse per l’insaziabile macchina produttiva;
Sono sempre camuffate da guerre sante, guerre giuste, guerre etniche, guerre democratiche o contro il terrorismo etc…  

Sono destinate ad aumentare in numero ed intensità man mano che ci avviciniamo alla resa dei conti con madre-natura per i massacri ecologici perpetrati e ancora in atto (migliaia di specie estinte per la distruzione del loro habitat, spaventoso inquinamento, riscaldamento globale etc…) iperuso di fossili ed acqua (poca ricerca di base a favore di quella applicata finalizzata all’immediato profitto e tossico-dipendenza consumistica).
Queste guerre producono milioni di morti, sofferenza, distruzioni, ingiustizie ed instabilità ed infelicità per tutti (anche nei nostri paesi-consumatori).
In particolare, come testimoniano gli operatori umanitari impegnati nei teatri di guerra,  i nemici da uccidere sono al 90% i civili di cui il 30% bambini.

Impressionante il discorso del chirurgo e fondatore di EMERGENCY alla cerimonia di consegna del “Right Livelihood Award 2015″:………” A Quetta, la città pakistana vicina al confine afgano, ho incontrato per la prima volta le vittime delle mine antiuomo. Ho operato molti bambini feriti dalle cosiddette “mine giocattolo”, piccoli pappagalli verdi di plastica grandi come un pacchetto di sigarette. Sparse nei campi, queste armi aspettano solo che un bambino curioso le prenda e ci giochi per un po’, fino a quando esplodono: una o due mani perse, ustioni su petto, viso e occhi. Bambini senza braccia e ciechi. Conservo ancora un vivido ricordo di quelle vittime e l’aver visto tali atrocità mi ha cambiato la vita.
Mi è occorso del tempo per accettare l’idea che una “strategia di guerra” possa includere prassi come quella di inserire, tra gli obiettivi, i bambini e la mutilazione dei bambini del “Paese nemico”. Armi progettate non per uccidere, ma per infliggere orribili sofferenze a bambini innocenti, ponendo a carico delle famiglie e della società un terribile peso. Ancora oggi quei bambini sono per me il simbolo vivente delle guerre contemporanee, una costante forma di terrorismo nei confronti dei civili” …..

La spesa più alta al mondo è quella militare: L’ultimo rapporto annuale del SIPRI  riferisce  1.686 mld di dollari (2,2% PIL mondiale) riferito al 2016 e precisa un costante aumento percentuale nei 5 anni precedenti;
Il dato è comunque approssimato per difetto data la reticenza degli stati a pubblicizzare i dettagli delle spese.
Nell’ambito Europeo l’Italia ha avuto l’incremento più alto  + 11 % tra il 2015 e il 2016.
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