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Nel corso della recente vicenda Open Arms é accaduto che una motovedetta della Guardia Costiera Italiana ha attivamente collaborato con la ONG per il recupero di alcuni immigrati che, disperati,

Condizioni psicologlche migranti su navi ONV bloccati a bordo per molti giorni

si erano buttati in mare per tentare di approdare.

Il marinaio della motovedetta  racconta che, per evitare il rischio che i naufraghi fraintendessero il loro atteggiamento, la loro imbarcazione si é tenuta a debita distanza e loro hanno, professionalmente,  effettuato il recupero insieme ai marinai della ONG;

Del resto , per quei disperati, la stessa estetica della motovedetta italiana certo ricorda quella dei loro carnefici libici (se non fosse per la fornitura e l’assistenza dell’Italia non esisterebbe alcuna guardia costiera libica).

Il marinaio ha concluso il racconto con un inequivocabile sorriso di umanità:

Da quando si é manifestato significativamente il fenomeno migratorio nel mediterraneo, i politici italiani, per facile consenso, hanno optato per la linea dura contro chi vuole salvarsi e scappare dalle spaventose condizioni di vita imposte da noi paesi consumisti. Basti pensare alle schifezze dei ministri degli interni Minniti e “fraccazzo da velletri” e ricordare il caso Sibilla del 1997.
Naturalmente il lavoro sporco, i rischi e le responsabilità di queste disumane ed illegali “gesta patriottiche contro il barbaro invasore”
vengono vigliaccamente caricate sui militari della Marina; Bene hanno fatto l’Ammiraglio Vittorio Alessandro della Guardia Costiera ed il Com.te oggi Senatore Gregorio De Falco a puntualizzare sulle varie questioni operative in materia senza trascurare l’elemento umano e morale.   Onore alla Marina Italiana ed alla sua leadership professionale sui salvataggi in mare!!!; Deve essere Lei il riferimento per questo vitale aspetto!! Il sorriso del marinaio soccorritore ed il  “Bella Ciao” dei ragazzi dell’Azione Cattolica a Lampedusa sono l’affermazione dell’Umanità sulla barbarie.
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