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Il prezzo di questa assurda pretesa sono le guerre per le risorse con il loro carico di morte, sofferenza e distruzione e la prospettiva della fine della civiltà umana e forse della vita sul pianeta   

Photo Credit: Designlazy.com

Il consumismo e la sua produzione (non legata ai nostri bisogni ma  all’arricchimento di pochi), con le sue leggi di mercato e la sua competitività, ci riempie di cose inutili e dannose mentre ci priva dell”indispensabile, a partire dalla gioia della Vita e della Socialità!
In previsione dell’inevitabile grave crisi ambientale (oggi si parla solo di mitigare i cambiamenti climatici) è fondamentale sottrarre al mercato la fase di transizione, per evitare ancora più terribili guerre per l’accaparramento delle risorse energetiche rimanenti.

La Rivoluzione Culturale della Decrescita indicata dal filosofo-economista Serge LaTouche prof. emerito dell’Università di Parigi: UNA POSITIVA PROSPETTIVA DI BUONSENSO !

Il prof. Serge LaTouche e la sua Decrescita sono stati oggetto di uno sfottò nel corso del programma “Crozza nel paese delle meraviglie” del  5 aprile 2013; Una sonora cantonata!

Photo Credit: Designlazy.com

Lettera aperta inviata a Crozza attraverso facebook e twitter il 7 aprile 2013:
Caro Maurizio,da sempre apprezzo la comicità, l’umorismo e la satira dei tuoi  spettacoli.Tali spettacoli, veicolati attraverso seguitissimi programmi televisivi nazionali, hanno un enorme impatto sociale.
Questo impatto può essere negativo se gli spunti satirici non sono attinenti alla realtà;
Con lo sfottò a Latouche ed alla “Decrescita felice” di ieri, 5 aprile,  sul programma “Crozza nel paese delle meraviglie”, penso che tu l”abbia fatta fuori dal vaso!
Sulla “Decrescita felice” hai confuso tra la necessità di una salutare dieta dimagrante e la realtà di dover morire di fame.
La irrazionale pretesa di crescere all”infinito in un sistema con risorse limitate, base della nostra economia, è una cazzata pazzesca!!
La produzione non è legata ai nostri bisogni ma  all”arricchimento di pochi!!
Madreterra è generosa e può garantire a tutti una ottima Qualità della  Vita ma non  yachts, ville e automobili!!
Il consumismo e la sua produzione (non legata ai nostri bisogni ma  all”arricchimento di pochi), con le sue leggi di mercato e la sua competitività, ci riempie di cose inutili e dannose mentre ci priva dell”indispensabile, a partire dalla gioia della Socialità!
Il prezzo viene pagato con le guerre,  la disperazione di miliardi di persone, l”annientamento del futuro per i nostri figli e le future generazioni, la devastazione e la distruzione del pianeta con tutta la sua Vita.
I lavoratori turnisti pendolari incazzati contro Latouche, descritti  nello spettacolo, sono i primi interessati ad una società di Decrescita felice in cui non esisterebbero catene di montaggio per produrre merci inutili o dannose ed in cui si lavorerebbe molto meno, privilegiando le attività creative, gratificanti e  socializzanti (la socialità è un elemento fondamentale per la felicità -Epicuro 271 a.C.)
Per concludere ti propongo alcune riflessioni:
La pubblicità, seconda spesa mondiale dopo quella degli armamenti, è il pilastro fondamentale del consumismo perchè serve a suscitare fittizzi bisogni;
La televisione vive sulla pubblicità;
Qualsiasi programma, compresa la cronaca diretta su gravi catastrofi, viene interrotto per le sue prioritarie esigenze;
Gli stessi programmi per i bambini vengono vigliaccamente infestati da demenziale pubblicità;
In una Società di Decrescita felice, alla soglia di una divertente battuta non saresti interrotto per pubblicizzare automobili, pannolini, creme contro il prurito intimo e simili …!?
Se ti ho convinto, mi aspetto una divertente autocritica sui movimenti per la Decrescita felice e come atto riparatore ti propongo un intervento a favore della  proposta di abolire la pubblicità, perlomeno, sul canale RAI YoYo dedicato ai bambini più piccoli.
Francesco Vitanza del Movimento per la Qualità della Vita pensionato non d”oro (senza Yacht,villa e automobile), padre di una figlia laureata e precaria e nonno di un bambino di 9 mesi senza futuro.

L’occidente, responsabile n.1  dell’attuale catastrofica crisi globale deve rivedere i propri stili di vita consumistici e rinunciare alle conseguenti egemoniche e aggressive politiche predatorie planetarie (disastrose anche per i propri cittadini)

“Lo stile di vita statunitense non è in discussione” disse nel 1991 George Bush senior per giustificare la necessità della guerra nel Golfo, spinto (anche) dalle lobby petrolifere texane.
Bush junior, dopo aver recentemente stracciato il Protocollo di Kyoto sul clima, pare seguirne le pesanti orme.
Quella way of life e quella profonda commistione fra affari e politica fanno infatti degli Stati uniti il paese dei tristi primati ambientali.
Per mantenere i quali il paese disattende sistematicamente i tentativi di regolamentazione ambientale internazionale, dal clima alla biodiversità.

AMERICA FIRST
Per mantenere i loro livelli di consumi, gli USA sono costretti a enormi spese militari per effettuare varie razzie planetarie camuffate da “guerre umanitarie contro il terrorismo”

Gli Usa sono il primo paese al mondo, insieme al Canada, per consumo di energia pro capite (9,73 Tep – tonnellate equivalenti di petrolio all’anno;
La quota per i 48 paesi più poveri è solo dello 0,3).
Un americano necessita in media di tanta energia quanto tre svizzeri, quattro italiani, 160 tanzaniani e 1.100 ruandesi.
Non solo. Gli statunitensi consumano il 25,5% di tutto il petrolio prodotto nel mondo.

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