Appena lanciata l’idea su Twitter, abbiamo subito avuto tante belle adesioni. Alcuni di noi sono anche scrittori, giornalisti, documentaristi, ma siamo soprattutto persone normali che hanno deciso di attivarsi.
Josi era un ragazzo sano quando è salito sulla nave italiana. E’ stato portato in Libia contro la sua volontà e chiuso in un lager del governo di Al Serraj in cui era già in atto un’epidemia di TBC. L’ha presa. È morto per terra, dopo una lunga agonia, senza assistenza né medicine.
Loni era nella pancia di sua madre. Ancora poche ore di gommone e sarebbe nato in un opsedale italiano, al sicuro e al pulito. La nave italiana ha invece deportato sua madre in Libia. Loni è nato un mese dopo, sul pavimento di un lager.
Da ” CHI SIAMO” del Josi & Loni Project
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